INTERVISTA AL DR. VITTORIO SCALA, COUNTRY MANAGER E RAPPRESENTANTE GENERALE PER L’ITALIA DEI LLOYD’S
I LLOYD’S CONFERMANO IL SOSTEGNO AI PROPRI CLIENTI, ALLE AZIENDE ED ALLE COMUNITA’ COLPITI DAL COVID-19 E ANNUNCIANO IL RITORNO ALL’UTILE NEL 2019.
INTERVISTA AL DR. VITTORIO SCALA, COUNTRY MANAGER E RAPPRESENTANTE GENERALE PER L’ITALIA DEI LLOYD’S
D: Buongiorno Dr. Scala. Le chiedo prima di tutto come sta e come stanno i colleghi dell’ufficio dei Lloyd’s di Milano.
R: Buongiorno. Grazie, noi stiamo tutti bene. I colleghi ed io stiamo lavorando in modalità smart-working da quasi un mese oramai. Non sono sorti problemi nel passaggio a questo nuovo tipo di gestione del lavoro in quanto già da più di un anno il concetto del telelavoro era stato adottato dai Lloyd’s a Milano, anche se limitato ad un solo giorno alla settimana. Abbiamo applicato alla lettera le procedure previste dal nostro business continuity plan che era stato recentemente aggiornato e quindi si è rivelato uno strumento fondamentale per evitare di incorrere in disfunzioni e problemi.
D: Anche il mercato a Londra è rimasto operativo?
R: Certo, il mercato dei Lloyd’s non si è mai fermato. E’ stata chiusa l’Underwriting Room per rispettare le disposizioni del governo britannico riguardanti le misure per contenere il contagio del virus. Le attività comunque continuano grazie alle modalità di piazzamento elettronico. Sicuramente le negoziazioni face-to-face caratterizzano da sempre l’operatività del mercato di Londra ma è anche vero che ai Lloyd’s oltre il 70% dei rischi era piazzato elettronicamente, anche prima della crisi relativa al COVID-19.
D: Sono stati annunciati oggi i risultati del mercato dei Lloyd’s per l’esercizio 2019. Come è andata?
R: Dopo due anni in cui abbiamo registrato perdite, oggi è arrivata la buona notizia del ritorno all’utile di 2,5 miliardi di sterline. Alla base di questo risultato positivo c’è l’ottima performance nella gestione degli investimenti, un generale aumento dei tassi ed anche il miglioramento della disciplina nella sottoscrizione dei rischi all’interno del mercato. Quest’ultimo aspetto, in particolare, ha portato alla diminuzione di 2,4 punti percentuali del combined ratio. Un risultato molto importante per noi perché significa che il lavoro che stiamo facendo sul miglioramento della performance della sottoscrizione sta dando i suoi frutti.
D: In che modo state lavorando per migliorare i risultati tecnici?
R: Buona sottoscrizione significa capire bene il rischio e stabilire un prezzo equo e durante il 2019 siamo riusciti a ridurre le nostre esposizioni e ad aumentare i tassi. Il volume premi, se non consideriamo l’incidenza dei tassi di cambio delle monete estere, si è ridotto del 8% ed i tassi applicati ai rischi nelle quotazioni sono aumentati del 5,4%. Occorre proseguire su questa linea per assicurare risultati positivi costanti nel tempo. Nello specifico continueremo a lavorare per garantire che i sindacati con i migliori risultati godano del supporto più ampio per poter crescere e, allo stesso tempo, ci impegneremo per ridurre i costi operativi sia nell’immediato che a lungo termine.
D: Presentando i risultati il CEO dei Lloyd’s, John Neil, ha parlato anche di una forte solidità finanziaria.
R: Si, esatto. Questo è forse l’aspetto più importante sul quale soffermarsi oggi. Il mercato dei Lloyd’s si trova in una posizione finanziaria molto positiva e potrà così far fronte alle conseguenze della crisi legata al COVID-19 e nel contempo dare sostegno ai nostri clienti e partner commerciali così come ha sempre fatto in oltre 300 anni di storia. Nel 2019 le risorse nette dei Lloyd’s sono cresciute del 8,6% ed hanno cosi raggiunto i 30,6 miliardi di sterline. Il nostro coefficiente di solvibilità centrale è del 238%. Solidità finanziaria significa che potremo pagare tutti i sinistri validi anche in circostanze eccezionali come quella in cui ci troviamo oggi.
D: Parlando dunque di “circostanze eccezionali”, siete già in grado di fare una stima degli impatti di questa crisi sul mercato dei Lloyd’s?
R: Ovviamente è ancora presto per valutare l’entità delle possibili perdite causate dal COVID-19. Sappiamo che avremo sinistri su polizze di interruzione dell’attività, credito, cancellazione eventi e viaggi e stiamo raccogliendo informazioni per identificare l’ammontare di queste perdite come avremmo fatto in presenza di altri tipi di eventi catastrofali. Abbiamo chiesto a tutti i managing agents di completare dei bordereaux segnalandoci (i) le potenziali perdite ed esposizioni oggi, e (ii) una stima delle potenziali perdite complessive finali. Considerando l’incertezza che è alla base di questa situazione vogliamo comprendere quali ipotesi stanno facendo i managing agents rispetto a come evolverà l’evento.
D: Come ha già anticipato, mi conferma dunque che non dovrebbero esserci problemi per i vostri assicurati in caso di sinistro?
R: Esatto. Come già detto la nostra solida posizione finanziaria ci permetterà di far fronte a tutte le richieste valide. Ovviamente ci saranno conseguenze sul patrimonio disponibile oggi ma il mercato non avrà problemi a mantenere i propri impegni. Per essere più chiari: anche in queste settimane di grande turbolenza nei mercati finanziari il nostro coefficiente di solvibilità è rimasto forte ed il 19 marzo era pari al 205%.
D: Ha accennato prima alle coperture di interruzione dell’attività. Queste polizze copriranno le perdite causate dal CODIV-19P?
R: Si certo, queste perdite dovrebbero rientrare nelle coperture di “business interruption” purchè siano state estese ai rischi di pandemia, malattie infettive o soggette ad obbligo di denuncia. Ogni copertura dipende dai termini e dalle condizioni specifiche della polizza assicurativa. Il Chancellor of the Exchequer britannico ha parlato pubblicamente delle responsabilità assunte dagli assicuratori rispetto alla liquidazione dei sinistri validi derivanti da interruzione di attività ove siano presenti estensioni a malattie soggette ad obbligo di denuncia o pandemie. Questa è anche la posizione del nostro mercato.
D: Secondo lei gli assicuratori dovrebbero pagare i sinistri legati al COVID-19 anche se tecnicamente non è presente una specifica copertura all’interno dei contratti di assicurazione?
R: Si tratta di decisioni che sono nelle mani dei sottoscrittori e molte compagnie di assicurazioni stanno già agevolando molto i propri clienti concedendo per esempio dilazioni nel pagamento dei premi. I Lloyd’s stanno lavorando in questi giorni con molti governi nel mondo per comprendere quale altro ruolo l’industria può ricoprire nel fornire supporto alle comunità ed alle aziende. Negli Stati Uniti, per esempio, i Lloyd’s insieme ad altri assicuratori si stanno confrontando con il governo federale per capire come contribuire alla creazione di un fondo di sostegno per le vittime.
D: Ritiene che i Lloyd’s perderanno affari in conseguenza al COVID-19?
R: Direi di no e anzi forse accadrà l’esatto contrario. In presenza delle restrizioni riguardanti lo svolgimento delle operazioni, la nostra capacità di portare avanti l’attività di sottoscrizione elettronicamente attraverso le nostre piattaforme e lo strumento PPL è sicuramente un vantaggio competitivo che potenzialmente potrebbe portare più affari ai Lloyd’s.
D: Ci spiega in cosa consiste il PPL?
R: Si certo. PPL è la nostra piattaforma per il piazzamento elettronico dei rischi. Stiamo investendo molto su questo strumento per dar vita alla nuova generazione della piattaforma. Si tratta di un sistema online dedicato alla negoziazione, quotazione e sottoscrizione dei rischi che viene attualmente utilizzato dal mercato Londinese su alcune linee di business specifiche. L’evoluzione del sistema PPL sarà la “Complex Risk Platform”, una delle iniziative del Future At Lloyd’s che, insieme a un nuovo sistema online dedicato ai nostri “coverholders”, saranno le priorità per il 2020.
D: A proposito della vostra strategia, pensa che ci saranno rallentamenti nel raggiungimento degli obiettivi a causa della crisi del COVID-19?
R: Ritengo di no ma sicuramente affineremo le nostre priorità per il 2020. Con l’idea di fornire il massimo supporto ai nostri clienti e partners commerciali durante questo difficile periodo, oggi più che mai diventa importante spingere l’acceleratore su alcuni dei progetti della strategia. L’obiettivo per il 2020 è il passaggio dell’80% di tutte le operazioni Lloyd’s in modalità digitale. Oltre a ciò puntiamo a migliorare il processo di gestione veloce dei sinistri e lavoriamo alla creazione dell’infrastruttura tecnologica che sarà alla base del futuro ecosistema dei Lloyd’s.
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